Pane al cacao con le noci
Una delle pagnotte che ho portato con me al Festival Appetiti di Barzanò è stata proprio questa.
Bella, scura, profumatissima. Non un pane dolce, ma un normale pane salato arricchito dalle noci e dal sapore del cacao amaro. Davvero speciale!
Faccio la mia solita autolisi di circa 1 ora, miscelando le farine col cacao e aggiungendo l’acqua. Impasto grossolanamente controllando di rendere umida tutta la farina, poi copro con coperchio e lascio a temperatura ambiente per un’ora abbondante.
Passato il tempo di autolisi, aggiungo il licoli attivo e impasto fino al completo assorbimento. Poi copro nuovamente col coperchio e lascio riposare 15 minuti. Riprendo in mano il mio impasto e aggiungo, sempre nella ciotola, il sale previsto e una manciata abbondante di noci sgusciate, tagliate a pezzi grossi.
Impasto a mano fino a quando non sento più il sale e le noci sono quasi completamente inglobate. Poi copro con coperchio e aspetto 20 minuti.
Inizio il primo giro di pieghe di rinforzo in ciotola, che ripeterò per altre 3 volte a distanza di 20 minuti (quindi 4 giri totali). Al termine dell’ultimo giro, copro con coperchio e lascio a lievitare senza più toccare, fino al raddoppio della massa. Io lo ho lasciato lievitare tutta la notte a una temperatura di circa 20°C.
Raggiunto il raddoppio, formo un’unica pagnotta e metto nel cestino di lievitazione infarinato. Copro con un panno e faccio maturare in frigorifero per 4 ore a una temperatura di circa 4°C.
Accendo il forno alla massima temperatura, statico, e ci inserisco la pentola di ghisa. Quando forno e pentola sono bollenti, inserisco la mia pagnotta facendo attenzione a non ustionarmi e inforno con il coperchio.
Cuocio così per 20 minuti, poi apro velocemente il forno per togliere il coperchio e continuo la cottura per altri 20 minuti, abbassando a 200°C.
Sforno e lascio raffreddare su una gratella. Lo taglio solo quando è freddo!
Fatto.
Uno spettacolo!! Ho solo sostituito le noci con delle ottime nocciole del Piemonte.
Mangiato una parte da solo, una parte con un caprino di capra e confettura di fichi e una parte con composta di melanzane fatta in casa.
Ho fatto innamorare i miei ospiti.
Grazie Elena! Sei sempre fonte di ispirazione, ma soprattutto di successo garantito!
Grazie a te Sara, che splendidi accostamenti per questo pane al cacao! Hai dato delle nuove idee a me che invece vado sempre sul basico 🙂
Mandami delle foto (se hai piacere) così condividiamo questi accostamenti anche con gli altri utenti, magari sui Instagram!
Un abbraccio
Scusa la mia ignoranza,ma cosa significa AUTOLISI? Ho scoperto da poco il mondo del lievito madre e licoli ho già fatto piadine,pane e crackers …..e vorrei approffondirlo!
Ciao Valeria,
l’autolisi è il mix di tutta la farina della tua ricetta + l’acqua. Il tempo di riposo può variare ma trovi comunque tutte le specifiche in ciascuna ricetta 🙂
Gentile Elena,
Non avendo la pentola di ghisa hai qualche consiglio per la cottura della pagnotta nelle ricette ove é prevista la pentola? Grazie!!!
Ciao Silvia, ti consiglio di leggere questo articolo dove spiego i diversi metodi di cottura in casa
https://ilmiopane.it/2019/08/27/la-cottura-del-pane-nel-forno-di-casa/
🙂
Fammi sapere!
Salve a lei signora Elena e a chiunque la segue. È incredibile come ieri mattina sono capitato su questa pagina. Il pomeriggio precedente a questa visita avevo avuto una specie di ispirazione. E con circa 100 grammi di licoli rinfrescato (che ho creato da zero per la prima volta il 28 marzo scorso) ho cominciato a seguire ciò che le mani erano già partite a fare. È incredibile…lo racconto così perché ciò che con immensa sorpresa ho realizzato è qualcosa che non avevo nemmeno un attimo pianificato…ed è impensabile per come solitamente affronto qualsiasi cosa soprattutto questa meravigliosa arte. Insomma ho cominciato a prendere ingredienti “strani” per i miei soliti due tre tipi di impasti…solitamente focaccia barese o pizza in teglia alla romana e molto meno spesso pane, visti i non eccellenti risultati.
E qui inserendo i “miei” ingredienti desidero nel mio piccolo contribuire a chi seguendo questa pagina vi si approccia per carpirne novità da provare così come è successo a me e naturalmente a lei cara signora Elena.
Dunque ho usato 300 gr. di farina 0 e 200 di Manitoba poi…due bei cucchiai di cacao amaro, un cucchiaio di miele di eucalipto…12 noci sminuzzate grossolanamente…pochissimi grammi di cioccolato restante dalle uova di Pasqua e due cucchiai di uva sultanina messa in ammollo. Naturalmente la loro acqua l’ho usata durante l’impasto. È incredibile come per una volta non ho seguito nessun percorso prestabilito ed ho ottenuto un qualcosa di meraviglioso.
L’impasto era bello. Bello lo capite benissimo cosa vuol dire. Insomma morbido…molto idratato tanto da essere abbastanza appiccicaticcio ma non ho avuto timore. Ho eseguito tre volte delle pieghe nel giro di due ore e poi lasciato l’intera notte a temperatura ambiente. La mattina di buon’ora ho ripreso l’impasto e lavorato sulla spianatoia con farina 0 fino a rendere il tutto lavorabile e non più appiccicaticcio ma sempre molto ben molle. Due giri di pieghe in un’ora e poi in frigo per 6 ore.
Ed è stato allora che mi sono imbattuto in questa pagina. Che gioia mi ha dato leggere e apprendere. Ma soprattutto che molto spesso anche con pochi mezzi si possono ottenere ottimi risultati. Insomma ciò che ho ottenuto è stato un pane veramente molto simile, esteticamente parlando, a quello che vedo qui. Ho anche voluto imitare le stesse incisioni…per riconoscenza per la felicità che mi ha dato leggere questa pagina “di pura passione”.
In forno cosi: riscaldato a massima temperatura…250° per 20 minuti. Sul fondo del forno griglia e sopra pietra refrattaria. Messa la pagnotta e coperta con pentola in acciaio per 20 minuti. Dopo, velocemente…come consigliato in questa pagina…ho tolto la pentola e abbassata la temperatura a 200° per altri 20 minuti. Risultato?
Strepitoso. Salto dalla gioia ancora adesso. Ne ho portato un po’ al lavoro a far assaggiare ai colleghi stanotte. Tutti moooolto entusiasti. Com’è bello condividere certe “piccolezze”.
E mi farebbe veramente un immenso piacere farne assaggiare un pezzo a tutti voi. O almeno…non so come…rendervi partecipi tramite foto.
Soprattutto come segno di riconoscimento per chi scrive e porta avanti questo sito.
Veramente felice.
Un caro abbraccio.
P.S. Anche per tutti gli altri consigli che trovo. Che dire…giro da mesi in rete ed ho avuto molte “dritte” ma qui ho trovato un tesoro da cui attingere con molta “semplicità”.
Antonello.
Ciao Antonello, ti ringrazio per il tuo commento pieno di passione ed entusiasmo. Se hai piacere di inviarmi la foto del pane in questione, puoi farlo via email a ilmiopane.it@gmail.com
Grazie ancora per tutti i complimenti e buon pane!
In quale quantità posso sostituire il lievito madre liquido con quello di birra? Dovrei apportare modifiche all’impasto? Grazie in anticipo 😘
Ciao Annalisa, io non utilizzo lievito di birra e di conseguenza non saprei adattare le mie ricette a quel particolare lievito! Mi dispiace 😉
Ciao!!!! Bellissima ricetta L ho fatta ieri (oggi inforno), mi sn resa conto che durante la notte la parte di sopra si è seccata e , siccome assaggio sempre impasto crudo di tutto (so che non si fa ma mi piace troppo) lo sento leggermente acido ! Provo comunque ad infornarlo perché ormai sono arrivata fin qui , ma secondo te è normale?
Ciao Margherita, in che senso si è seccata? a che punto del processo sei?
Se hai fatto lievitare tutta la notte a t.a. può essere che magari abbia lievitato troppo.
Arriva comunque sempre alla fine del processo, altrimenti non saprai mai se hai sbagliato qualcosa 😉
in che quantità posso sostituire il licoli con il lievito madre e quanta acqua devo aggiungere?Grazie mille
Ciao! La quantità di lievito non cambia, dovrai aggiungere almeno 30g in più di acqua perché il cacao beve tanto. Regolati a consistenza…non deve essere un impasto duro!