Pane con farine di grani antichi Solina e Jervicella
Marche e Abruzzo unite in questo pane. Il Pane con farine di grani Solina e Jervicella può considerarsi un pane di grani antichi. Sì, perchè queste due particolari varietà di grano tenero erano coltivate agli inizi del Novecento nel sud delle Marche (Jervicella) e nelle zone montane dell’Abruzzo (Solina). Essendo farine di grani antichi con un glutine più debole rispetto alle varietà moderne, devono essere trattate con un po’ più di attenzione. Per questo troverete una gestione delle lievitazioni e dell’impasto un po’ diversa dal solito.
Se poi voleste approfondire, vi consiglio di iscrivervi ad uno dei miei Workshop di panificazione casalinga (anche online) di livello avanzato, dedicato proprio ai grani antichi!Queste due varietà di grano tenero si trovano difficilmente nella grande distribuzione. Motivo in più per ricercare il meglio direttamente tra i tanti mulini eccellenti che abbiamo in Italia. Io personalmente ho provato la Farina di grani antichi Solina e Jervicella del Molino Agostini – che mi è stata gentilmente omaggiata da Carlotta!
Una miscela di queste due varietà di farine, entrambe coltivate in regime biologico, macinate a pietra e perfette per farci un’ottima pagnotta rustica con il lievito madre.
Pane con farine di grani antichi Solina e Jervicella: impasto e prima lievitazione
Per il mio pane con farine di grani antichi Solina e Jervicella, inizio facendo una lunga autolisi di 1 ora, miscelando in una ciotola la farina, 240g di acqua fredda e il lievito madre (licoli o pasta madre) rinfrescato e quasi raddoppiato. Impasto e lascio la ciotola ben chiusa, per 1 ora abbondante, a temperatura ambiente.
Passato questo tempo, aggiungo il sale (nel caso di utilizzo di pasta madre solida, aggiungo altri 30g di acqua). Impasto nuovamente fino a che il sale non è completamente sciolto e l’impasto diventa liscio ed omogeneo.
Poi lascio rilassare in ciotola per 30 minuti e faccio un solo giro di pieghe di rinforzo, dopo di che lascio lievitare a temperatura ambiente (24°C) per 2 ore, senza toccarlo.
Pane con farine di grani antichi Solina e Jervicella: formatura e seconda lievitazione
Passato il tempo di lievitazione, l’impasto non sarà ovviamente raddoppiato ma non è importante. Passo quindi alla classica fase di formatura, dando alla pagnotta una forma rotonda e inserendola poi in un cestino di lievitazione ben infarinato.
La seconda lievitazione avverrà in frigorifero, a 4°C, per massimo 12 ore.
Pane con farine di grani antichi Solina e Jervicella: cottura
Per la cottura del Pane con farine di grano tenero Solina e Jervicella, utilizzo la mia solita pentola di ghisa (trovate quelle che consiglio sulla mia Vetrina Amazon QUI) che faccio scaldare molto bene nel forno di casa, statico, a 250°C. Quando tutto è a temperatura, ribalto la pagnotta nella pentola, incido con la lametta e inforno per 20 minuti con il coperchio. Continuo poi la cottura senza coperchio per altri 30 minuti, controllando che non si scurisca eccessivamente (NB: le tempistiche del forno sono sempre indicative).
Sforno e lascio raffreddare completamente su una gratella. Taglio e assaggio dopo almeno 10 ore!
assaggio dopo 10 ore? perchè?
grazie
Perchè è un ottimo esercizio per imparare che il pane con il lievito madre deve raffreddare completamente prima di essere tagliato. In particolare i pani di grani antichi che hanno poca struttura e un interno piuttosto umido 😉
non avendo lievito madre, posso usare lievito di birra secco? Se sì, come variano le dosi della ricetta?
Ciao! Riguardo il lievito secco o di birra non so aiutarti in quanto non lo utilizzo 😉
Ciao il peso che dai nella ricetta del lievito madre, è prima del rinfresco? Cioè ne prelevi 110 lo rinfreschi 1.1 0.5 e aspetto il raddoppio prima di utilizzarlo?
Grazie se mi risponderai 😊
Ciao Dorothy,
la quantità prevista dalla ricetta sono grammi di lievito che è stato in precedenza rinfrescato e poi aggiungo all’impasto al momento giusto. Io lo rinfresco sempre tutto e poi prelevo la quantità che mi serve 😉
Ciao Elena, hai specificato in una risposta che tu rinfreschi tutto il lievito madre e poi prelevi la quantità’ che ti serve per panificare. Il lievito madre rimanente che non usi lo metti direttamente in frigo o, essendo lievitato, lo rinfreschi e poi lo metti in frigo? Grazie mille (sei bravissima!!)
Ciao Annamiaria,
per la mia gestione del lievito, se ne torna subito in frigo perchè è previsto un altro rinfresco nel giro di pochi giorni 😉
Ciao, prima di infornare, lasci l’impasto un po’ di tempo fuori frigo? Grazie
Ciao! Se non è scritto no…
Salve con cosa posso sostituire la pentola in ghisa se non ce l’ho e la farina di jervicella la posso sostituire con una comune farina tipo 1 grazie
Ciao Ilaria, riguardo la cottura ti consiglio di leggere questo mio articolo: https://ilmiopane.it/2019/08/27/la-cottura-del-pane-nel-forno-di-casa/
Per la Jervicella, puoi sostituire con una comune farina da pane tipo 0 o tipo 1.