Pane con sfarinato di grano duro Senatore Cappelli e lievito madre
L’autunno è arrivato, le temperature si sono abbassate, il clima è cambiato e tutto è pronto per una nuova stagione di panificazioni. Il caldo estivo aveva impigrito anche me (mea culpa) e rimandavo gli esperimenti a quando il termometro di casa sarebbe tornato ai canonici 20°C. Così qualche settimana fa ho aperto la dispensa delle farine ancora da testare e mi sono imbattuta nel pacchetto di Sfarinato di grano duro varietà Senatore Cappelli del Mulino Marino.
Come sempre, prima di provare una nuova farina, mi documento. Come? Sul web, ovviamente, e dal produttore. Un paio di consigli di Fulvio Marino e qualche test: così è nata questa pagnotta che strizza l’occhio ai meravigliosi pani del Sud, cotti nel forno a legna.
Il profumo del grano duro Senatore Cappelli è davvero caratteristico. Lo sfarinato è molto diverso dalla farina di grano tenero alla quale sono abituata. Beve tantissimo, un po’ come la farina integrale ma ha poca elasticità, non ama le lunghissime lievitazioni e non vuole essere troppo manipolato.
Nota a margine: attenzione che lo sfarinato si differenzia dalla semola rimacinata e dal semolato integrale a cilindri. Come mi ha spiegato Fulvio Marino, lo sfarinato è macinato a pietra naturale, di conseguenza è leggermente più integrale e conserva una parte di fibra e il germe vivo del chicco.
Come per tutte le ricette di panificati, sostituendo la tipologia di farina, cambia il risultato!
Pane con sfarinato di grano duro Senatore Cappelli e lievito madre: impasto e prima lievitazione
Per il Pane con sfarinato di grano duro Senatore Cappelli e lievito madre, ho iniziato con una lunga autolisi di quasi 1 ora e mezza, a una temperatura ambiente di circa 22 gradi, usando acqua fredda.
Per l’autolisi ho pesato lo Sfarinato in una ciotola e vi ho aggiunto l’acqua prevista, tenendone da parte 20gr, impastando grossolanamente. L’autolisi va sempre lasciata riposare in ciotola con coperchio ben chiuso.
Passato il riposto, aggiungo il lievito madre (nel mio caso pasta madre solida, rinfrescata e al raddoppio. Nel caso si utilizzi il licoli consiglio di valutare se aggiungere anche i 20gr di acqua lasciati da parte o meno) e impasto a mano. Una volta inglobato il lievito madre, aggiungo il sale insieme a 10gr di acqua avanzata. Impasto bene e mi rendo conto che la farina assorbe alla perfezione l’acqua, così aggiungo altri 10gr continuando a impastare. L’impasto si presenta molto compatto e per nulla appiccicoso e riesco quasi a formare una palla.
Quando l’impasto si stacca dalla ciotola, lasciandola completamente pulita e la superficie appare bella liscia, smetto di impastare e lascio rilassare l’impasto nella ciotola con coperchio.
Dopo 30 minuti di relax, inizio il primo di 3 giri di pieghe di rinforzo che ripeto ogni 25 minuti circa. All’ultimo giro, ripongo poi la ciotola ben chiusa, all’interno del frigorifero, a 4°C per 8 ore.
Pane con sfarinato di grano duro Senatore Cappelli e lievito madre: formatura e seconda lievitazione
Passate le ore di maturazione in frigo, tolgo la ciotola e lascio acclimatare. Dopo un paio di ore la massa non è più fredda e lascio quindi lievitare ancora 2 ore a temperatura ambiente (21°C). Chiaramente la breve maturazione in frigo e queste poche ore di temperatura ambiente non fanno aumentare di molto il volume dell’impasto ed è giusto così.
Sono pronta per formare la pagnotta, così ribalto l’impasto sul piano leggermente infarinato e dò una formatura leggera (pieghe a 3 e pirlatura). Inserisco nel cestino di lievitazione e lascio lievitare 1 ora ancora a temperatura ambiente.
Pane con sfarinato di grano duro Senatore Cappelli e lievito madre: cottura e conservazione
Intanto accendo il forno a 250°C inserendo la pentola di pyrex con coperchio. Quando tutto è a temperatura ribalto la pagnotta in pentola, faccio una sola incisione netta verticale e inforno.
Cuocio a forno statico per 20 minuti con coperchio, poi scoperchio e continuo la cottura per altri 20 minuti abbassando a 230° quando la crosta inizia a scurirsi troppo.
Sforno e lascio raffreddare su una gratella godendomi il profumo caratteristico del grano Senatore Cappelli, molto aromatico.
La particolarità di questo pane, un po’ come i pani del Sud, è che si conserva per molti giorni. Io sono riuscita a tagliarlo senza fatica fino al 6° giorno, conservandolo in un sacchetto di carta.
Per altre ricette con la farina di grano duro ⬇️
Io dopo acclamazione non faccio lievitare ma procedo alla formatura poi lievitazione e inforna
Sbaglio a fare così?
Ciao Emma, mai formata la massa a freddo. Considera che il frigo è a 4C, quindi comunque lascia risalire ad almeno 18C prima di formare!
Ricetta molto interessante, ho un solo dubbio: è corretto il tempo di lievitazione di solo 1 ora nel cestino? Al momento del trasferimento per la cottura l’impasto tiene la forma o collassa? Grazie
Ciao Francesco, no..l’impasto non è assolutamente “molle” come puoi pensare. é un’alta idratazione con una farina che assorbe molto, quindi nessuna massa spiattellata sei fai tutto correttamente e utilizzi la giusta farina! 😉
Ho proprio lo sfarinato di senatore cappelli e il licoli appena rinfrescato, volevo chiedere una cosa che non ho ben capito, la maturazione in frigo quanto dura? Grazie in anticipo della risposta!
Ciao Gio, se leggi attentamente è scritto: “All’ultimo giro, ripongo poi la ciotola ben chiusa, all’interno del frigorifero, a 4°C per 8 ore”
Buonasera, una cosa non mi è chiara: alla fine della maturazione in frigo passano quindi altre 4 ore?
Ciao Katia,
“Passate le ore di maturazione in frigo, tolgo la ciotola e lascio acclimatare. Dopo un paio di ore la massa non è più fredda e lascio quindi lievitare ancora 2 ore a temperatura ambiente.”
Quindi sì, dopo il frigo resta a t.a. 4 ore prima di essere formata!
Ho fatto questo pane prima raddoppiando tutti gli ingredienti e stasera ho triplicato tutto quindi 900 di farina 720 acqua 24 sale e ho messo circa 195 di licoli (mi e’ scappato dal barattolo) ma ho levato circa 47 grammi d’acqua. Fra mezz’ora do’ l’ultima piega e metto in frigo. Ho tenuto fuori x cinque ore totali e fatto cuocere direttamente sulla pietra refrattaria dopo l’ ultima lievitazione. Devo dire pane cresciuto bene e sapore buonissimo… Un po dolce. La migliore ricetta x questa farina non facile da usare che ho fatto. Grazie.
Grazie Paolo per le specifiche e piacere di conoscerti. Sono felice tu abbia apprezzato la mia ricetta 😉
Ciao Elena, intanto grazie per la ricetta.
Un dubbio: utilizzerò il licoli, per 60g rinfrescato intendi 20 licoli + 20 acqua + 20 farina oppure 60 + 60 + 60?
Grazie, ho appena creato il licoli da zero e sono un novizio della panificazione 🙂
Ciao Francesco, scusa il ritardo! Immagino tu abbia già risolto ;P Comunque i grammi di lievito madre da utilizzare in qualsiasi ricetta si riferiscono al lievito rinfrescato entro 3 ore 😉 i grammi sono grammi..quindi 60. Come organizzi il rinfresco, questo dipende dalla tua gestione!
Ciao e grazie, figurati 🙂 Ho letto per caso la tua risposta, come per caso sono oggi al terzo tentativo. Per il licoli ho risolto. Ho ancora questi dubbi:
– dopo l’idrolisi l’impasto è molto acquoso e per renderlo più solido ho dovuto aggiungere altr farina, e’ corretto?
-l’impasto può restare in frigo più di 8 ore?
-il pane non lievita molto e la crosta e’ durissima, da cosa può dipendere?
– con cosa fai il taglio? Ho provato con un cutter ma l’impasto è un po molle e si attacca
Ciao, proverò la stessa farina nei prossimi giorni e mi chiedevo come mai hai utilizzato il frigo per la puntata e non una temperatura più calda per aiutare l’acido lattico e quindi l’estensibiltà visto che da quello che ho capito lo sfarinato tende sul tenace.
Pensi che questa farina regga una notte in frigo post formatura?
In ogni caso bella pagnotta! 🙂
Ciao Renzo, io lo ho sempre gestito cosi e mi sono trovata bene. La lievitazione a t.a. rende il grano duro molto difficile da gestire e appiccicoso.
Regge sicuramente la prima o la seconda lievitazione al freddo, quindi se vuoi invertile!
Fammi sapere 🙂