Un nuovo esperimento, nato da una richiesta. Il mio compagno, Luca, è molto esigente e non smette di sfidare la mia voglia di sperimentare! Dice che lo fa per me…per spronarmi a cercare ricette sempre nuove.

Così il passato weekend la richiesta è stata: “perchè non provi a fare un bel pane per i toast, così poi mi fai l’avocado toast?” Per dovere di cronaca, io non amo l’avocado e nemmeno i toast, ma ho voluto accontentarlo.

Ho fatto un primo tentativo e il PanToast sfornato il sabato sera è terminato con la colazione del lunedì mattina: un successo! Seguirà a breve un secondo tentativo per trovare la quantità di impasto ideale affinchè il mio mega stampo da pane in cassetta possa finalmente essere bello pieno. Sogno la fetta di PanToast classica, alta e con la cupola.

Il risultato è un pane sofficissimo, ideale per fette spesse, non dolce e nemmeno troppo salato, con un aroma di semi inconfondibile! Noi lo abbiamo divorato ma ho conservato il “culetto” in un sacchetto di carta, dopo 3 gg è ancora soffice.

Ovviamente il mix di farine è a piacere e i semi non sono necessari. Se vi piace il classico pane da toast bianco, optate per una farina 0 di grano tenero, magari miscelata a una tipo 2.

 

Inizio con l’autolisi miscelando le farine con l’acqua (mi salvo 20gr da aggiungere eventualmente dopo) e il latte (meglio se non freddo di frigorifero). Lascio riposare l’autolisi mezzora, nella ciotola coperta col coperchio.

Poi aggiungo il licoli e impasto a mano fino al completo assorbimento. Poi i semi idratati in precedenza (con pari peso di acqua, lasciati a riposare 1 oretta) e il sale, impasto bene.
Infine il miele (io ho utilizzato miele di timo ma il millefiori va benissimo), impastando nuovamente. La consistenza è morbida e leggermente appiccicosa (l’idratazione non è bassa, per cui non vi preoccupate se vi sembra molle)

Lascio riposare l’impasto in ciotola, con coperchio, per 20 minuti circa, poi aggiungo il burro morbido a tocchetti. Mi aiuto scaldandolo un po’ con le mani e lo inglobo lavorandolo bene. All’inizio sembrerà che l’impasto si sfilacci tutto ma dopo 5 minuti tornerà omogeneo.

Terminate le aggiunte di ingredienti, lascio riposare l’impasto 30 minuti in ciotola coperta. Faccio poi un primo giro di pieghe di rinforzo che ripeto ogni 30 minuti per 3 volte in totale.
Dopo di che lascio lievitare a t.a. (20°) per 5 ore dall’ultimo giro di pieghe.
Non arriverà al raddoppio ma non mi interessa: ribalto sul piano infarinato e dato che è piuttosto morbido, faccio una pre-forma (pieghe a 3). Lascio riposare l’impasto sul piano di lavoro per 15 minuti senza coprirlo. Passato il riposo, riprendo l’impasto, lo formo e lo inserisco nello stampo da plum-cake.

Lo stampo di queste foto è antiaderente e forato. Le dimensioni sono notevoli e per questa quantità di impasto è grande secondo me, riproverò aumentando le dosi ma lo stampo lo consiglio perchè è comodo, l’impasto si stacca alla perfezione e si cuoce uniformemente. è in vendita sulla mia vetrina Amazon, click QUI

Inserisco lo stampo in un sacchetto per alimenti ben sigillato, poi nel forno con solo la lucina accesa (il mio arriva a 27°C). Lascio lievitare così per 3 ore e l’impasto arriverà a riempire bene lo stampo (l’ideale è che salga oltre il bordo ma dipende dalla capienza).

Una volta raddoppiato, lo tolgo dal forno che intanto accendo a 220°C statico. Inforno lo stampo e lascio cuocere 15-20 minuti senza aprire il forno, poi apro velocemente e copro con un foglio di alluminio per evitare che la crosta si scurisca troppo.
Continuo a cuocere per altri 30 minuti controllando la temperatura. Il mio ha cotto 1 ora in totale, terminando con 5 minuti di modalità ventilata alla fine.

Sforno e lascio raffreddare togliendolo dallo stampo, su una gratella. Lo affetto solo quando completamente freddo, facendo fette spesse.

[Ecco l’avocado toast del brunch domenicale…sono o non sono da sposare?! ????]